
Comunità Energetiche Rinnovabili. Possibili configurazioni e accesso agli incentivi.

La Definizione:
Le Comunità di energia rinnovabile (CER) sono definite soggetti giuridici costituiti da privati cittadini, enti territoriali, autorità locali e imprese che si basano sulla partecipazione aperta e volontaria. Sono autonomi ed effettivamente controllati da azionisti o membri che sono situati nelle vicinanze degli impianti detenuti dalla CER stessa.
Il loro obiettivo principale è fornire benefici ambientali, economici e sociali ai propri membri e/o alle aree in cui operano.
Il Decreto:
L’articolo 42 bis del Decreto Milleproroghe introduce le comunità energetiche rinnovabili (CER) e i gruppi di autoconsumo collettivo, rendendo possibili e convenienti queste forme di aggregazione. Ne ha stabiliti i requisiti, dando vita a nuove opportunità per perseguire la transizione energetica.
Vediamo nel dettaglio le possibili configurazioni, i requisiti, le agevolazioni e gli incentivi.
Possibili configurazioni:
Cittadini, attività commerciali e imprese, enti territoriali e autorità locali, possono unirsi in due differenti modalità, formando:
- un “Gruppo di Autoconsumo Collettivo”
- una “Comunità Energetica Rinnovabile”
I soggetti che vogliono condividere l’energia prodotta dai propri impianti, infatti possono:
- Unirsi sottoscrivendo insieme un accordo, dando vita a gruppi di Autoconsumo Collettivo
- Diventando soci di un soggetto giuridico generando una Comunità Energetica Rinnovabile
In entrambi i casi l’obiettivo è fornire benefici ambientali, economici e sociali.

Requisiti:
Gli impianti di produzione devono rispondere a determinati requisiti; devono essere:
- Nuovi
- Alimentati da fonti rinnovabili
- Avere singolarmente una potenza non superiore a di 200 Kw
Le utenze di consumo e gli impianti devono essere:
- Nello stesso edificio nel caso di gruppi di autoconsumo collettivo
- Connessi alla stessa cabina di trasformazione di media o bassa tensione nel caso delle Comunità energetiche.
I soggetti che si aggregano devono:
- Essere gli intestatari della bolletta dei punti di connessione alla rete elettrica
- Nominare un referente
- Non svolgere come attività principale quella di produrre o scambiare energia elettrica.

Attività esercitabili:
- Produrre, consumare, immagazzinare e vendere l’energia rinnovabile.
- Scambiare, all’interno della stessa comunità, l’energia rinnovabile prodotta dalle unità di produzione detenute da tale comunità.
- Accedere a tutti i mercati dell’energia elettrica, direttamente o tramite aggregazione.
Agevolazioni ed Incentivi:
La prima agevolazione, riguarda la detrazione fiscale sugli impianti fotovoltaici che è del 50% sulle spese sostenute, per un importo massimo di 96.000€. (Nel caso di accesso al superbonus, le detrazioni sui primi 20 kw dell’impianto arrivano al 110%).

L’energia condivisa viene premiata dal GSE per 20 anni, con una tariffa speciale:
- Pari a 100€ MW/h per i gruppi di autoconsumatori.
- Pari a 110€ nel caso di Comunità Energetiche.
L’energia messa in rete può essere ceduta al GSE e quindi valorizzata al prezzo di mercato.
Le comunità energetiche e i gruppi di autoconsumo collettivo rappresentano il percorso verso una svolta epocale che coniuga l’urgente necessità di rispettare l’ambiente con una riduzione dei costi dell’energia.
Rappresentano una grande opportunità per il Paese e possono dare un contributo rilevante alla decarbonizzazione del sistema energetico nazionale.
È un modello che mette al centro le persone, trasformandole in protagoniste consapevoli della transizione energetica.

- On Marzo 14, 2022